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Buso saluta. Ma sogna viola, intervista da Il Reporter dicembre 2011

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staff.redazione
view post Posted on 13/12/2011, 10:42




Amato da giocatore, amato da allenatore. Renato Buso è nel cuore da ormai oltre venti anni di tutti i tifosi della Fiorentina. Simbolo di semplicità, professionista esemplare, Buso, si racconta a Il Reporter prima di iniziare una nuova avventura sulla panchina del Gavorrano, squadra che milita nel campionato di Seconda Divisione. L’ex tecnico viola ripercorre gli anni trascorsi nella città del giglio.

Renato, nella passata stagione tante vittorie, tanti giovani lanciati in prima squadra, un'annata da incorniciare?
Sì una stagione da incorniciare viste le due finali conquistate con la vittoria in Coppa Italia contro la Roma e una semifinale persa ai rigori. È stata una stagione importante per molti giovani che hanno potuto fare esperienza e maturare giocando sempre ad alti livelli. Credo che onestamente non si potesse fare di più nonostante la squadra avesse delle ottime individualità. Sono giovani che ho visto crescere già dagli Allievi e insieme abbiamo condiviso un progetto importante raggiungendo grandi traguardi e tante soddisfazioni.

A Firenze tutti si aspettavano la tua riconferma, poi cos'è successo?
Era finito un ciclo straordinario nonostante i successi e il grande affetto che Firenze mi ha sempre dimostrato. La decisione del Direttore Sportivo è stata probabilmente un po’ tardiva ma credo che ci potesse stare. La gente che incontro tutt’ora per strada mi ferma ricordandosi della Primavera dello scorso anno come in poche occasioni è avvenuto a Firenze.

Chi, secondo te, può essere pronto per la squadra di Delio Rossi?
Sicuramente Camporese, Babacar e Salifu sono già giocatori che hanno esordito e fatto bene in serie A dimostrando buone capacità tecniche e fisiche. Non dimenticherei Acosty e Agyei perché hanno tutte le potenzialità per far parte della rosa della Fiorentina.

Ora sembra tornato l'entusiasmo nei tifosi ma è possibile recuperare posizioni in classifica… La squadra ha le potenzialità per puntare all'Europa?
Credo di sì anche se il lavoro di Delio Rossi sarà sicuramente difficile. Contro il Milan la Fiorentina ha fatto una partita di grande temperamento e anche con il cambio modulo ha dimostrato un buon equilibrio. Penso che per ora sia importante fare i punti per togliersi da una posizione di classifica pericolosa.

Facciamo un passo indietro. Descrivi il momento del momentaneo 1 a 1 nella finale di Coppa Uefa del 90/'91 quando hai visto che il tuo colpo di testa andava in porta...
Ricordo la volata di Di Chiara sulla fascia sinistra e il mio inserimento in area sul primo palo, il cross fu perfetto a metà altezza e con un tuffo in avanti colpii la palla di testa che si insaccò sul primo palo alle spalle di Tacconi. Quel gol ci spronò, creando altre 3-4 occasioni anche se purtroppo non furono finalizzate. Ancora oggi tutti si ricordano quell’avventura in Coppa Uefa sia per quel mio gol che per l’aneddoto della “foca” di Nappi nella partita contro il Werder Brema.

Com'è stato giocare con Baggio?
Questa è la domanda più gettonata da vent’anni a questa parte dei giornalisti, degli amici e dei tifosi. Pensare che quando arrivai a Firenze mi misero in camera proprio con Roberto. Un ragazzo straordinario e un giocatore immenso. Di Baggio non posso che parlarne bene per la sua grande umanità e anche per la sua grande ironia.

Dopo gli anni da giocatore e quelli di allenatore a Firenze, hai scelto questa città per vivere...
Sì, vivendo qui mi sono reso conto che è una delle città più a misura d’uomo che ci possa essere. La amo sia dal punto di vista architettonico che dal punto di vista umano. Mi piace girare per il centro gustandomi ogni volta Palazzo Vecchio, il Duomo, Ponte Vecchio e mi piace l’affetto e il calore che i fiorentini mi hanno sempre dimostrato. Sono stato accolto benissimo e mi hanno fatto sempre sentire uno di loro. Adesso vivo a Coverciano con la mia compagna e, anche se il lavoro mi chiamerà altrove, Firenze rimarrà sempre la nostra base.

Qual è il futuro di Renato Buso?
Il 17 novembre ho firmato con il Gavorrano fino a giugno 2013. Ho accettato la proposta con grande entusiasmo perché ho trovato una società seria con un progetto importante e con la possibilità di lavorare in un ambiente sereno e con giovani di buone prospettive. Un giorno, dopo aver fatto altre esperienze, spero di rivestire, di nuovo, la divisa viola.

C'è da ricordare, prima di concludere questa chiaccherata, anche Buso in Nazionale
È stata una grande soddisfazione. Con la Nazionale Under 21, guidata da Cesare Maldini, ho vinto un campionato europeo, nel lontano (sorride, ndr) ‘92: ho bellissimi ricordi. Con tre gol nella semifi nale contro la Danimarca e nella fi nale contro la Svezia ho contribuito alla vittoria fi nale, diventando anche il capocannoniere del torneo.

Intervista sul mensile gratuito Il Reporter - intervista di Lorenzo Mossani


RenatoBuso_reporter_dic_2011

Edited by staff.redazione - 13/12/2011, 11:09
 
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